Giorno 31 maggio p.v. alle ore 17.00 c/o la Sala Martorana di Palazzo Comitini si presenta il nuovo libro di Elena Saviano “VOGLIA di MEMORIE” pungitopo editrice.
Ne parleranno Piero Longo, Pietro Manzella, Vincenzo Prestigiacomo.
Presente l’editore (Lucio Falcone) e l’autrice.
Letture a cura dell’attrice Emanuela Mulè.
M° d’arpa Romina Copernico eseguirà di Giacomo Puccini: Un bel dì vedrem (Madam Butterfly), Musetta’s Waltz (La Bohème); e di Johann Pachelbel: Canon
Interverrà il presidente della Provincia regionale di Palermo ing. Giovanni Avanti
Elena Saviano nata a Palermo dove vive e lavora. Psicosociologa e pedagogista alterna la sua professione tra l’insegnamento, la progettazione didattica e le consulenze psicosociali in studio privato. Già cultore in sociologia dell’educazione e ricercatrice sociale. Diversi riconoscimenti per la professione Encomio del Ministero di Grazia e Giustizia per il progetto “Al di là del muro” presso l’Istituto penitenziario minorile nel 2005 e Benemerenza civica della Provincia regionale nel 2012 per il sociale, la narrativa e la poesia. Presidente dell’associazione socio-culturale Cycnus di Palermo, presidente per la regione Sicilia “ Gruppo Atlante 2000”. Al suo attivo pubblicazioni di saggi, narrativa e poesia. Dalla ricca biobliografia diciamo solo che la sua poesia ha ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali, citiamo: Premio della cultura Roma 2006, migliore autrice dell’anno Agrigento 2011 rimandiamo al sito www.saviano.info per altre informazioni
Dalla prefazione di Piero Longo su “VOGLIA DI MEMORIE” “ (…) La realtà presente è quella da cui parte e a cui si rivolge il suo sguardo che indaga (…) Quella di Elena Saviano non è poesia di intrattenimento né ricerca versaiola della sentimentalità, ma verso che narra o intende narrare il cammino esistenziale verso la luce della interiorità e la gioia dell’umanità ritrovata. Vi si legge anche una passione intellettuale sommessa ma persistente, proterva a resistere contro ogni illanguidimento etico sia della politicità che della religiosità che sottintende e sorregge la sua ars poetica (…)”